20 Febbraio 2022 Certificati

 

Chi opera in certificati lo fa sostanzialmente per due motivi:

  1. extrarendimento di portafoglio che si può ottenere sia tramite la ricerca di rimborsi anticipati e sia tramite il classico investimento buy&hold dopo una accurata scelta delle caratteristiche del certificato;
  2. efficienza fiscale.

Ci preme segnalare che molti utenti ci contattano sempre a fine anno per capire come poter creare una valida strategia per compensare o posticipare le minusvalenze.

Il consiglio che generalmente diamo è quello di non rimandare ma iniziare a prevenire fin da subito.

Nella nostra ricerca quotidiana,  ci siamo imbattuti in un certificato con una struttura a nostro avviso eccellente.

IT0006749680 Emesso da smartETn con scadenza febbraio 2027 composto dal seguente paniere.

 

 

Per quanto riguarda i titoli presenti nel certificato  vi rimandiamo alle interessanti analisi del nostro amico Biagio Spinelli (cliccando sul nome del titolo)

Nel prodotto descritto sono presenti due titoli del settore bancario Banco BPM (sull’ottovolante oggetto di fanta mercato in quanto possibile preda da parte di UCG) e INTESA SAN PAOLO e due del settore delle utilities ENEL ed EDF.

EDF  (notizia fresca), sarà oggetto di un aumento di capitale per un ammontare pari a 2.5miliardi di euro.

Questa operazione straordinaria non ci preoccupa più di tanto e di seguito vi spieghiamo brevemente il perché.

Il titolo capitalizza circa 26 miliardi di euro e sul mercato ci sono circa 3,2 miliardi di azioni emesse che attualmente valgono 8,14 euro( prezzo di chiusura di venerdì 18/2). Dalle prime indiscrezioni dovrebbero emettere circa 510 milioni di nuove azioni a 5€ l’una, per raggiungere la cifra prevista.

Prevedere l’emissione di 510 milioni di azioni a fronte dei 3,2 miliardi di azioni esistenti significa 1 nuova ogni 6 vecchie.

Quindi post adc ci saranno 7 azioni ogni 6 vecchie.
Il valore dovrebbe essere calcolato in questo modo: 6 x 8,14 ( azioni al valore attuale) = 48,84+ 1 da 5 € = circa 54€:7 circa 7,7.
Il titolo potrebbe quindi assestarsi in quell’area di prezzo.
Logicamente lo strike dei vari strumenti derivati verrà rettificato in base al fattore K e in questo caso essendo l’adc poco diluitivo non cambierà di molto.

Il certificato descritto  (entrato in quotazione da poco) venerdì valeva 990 in lettera con tutti i sottostanti sul proprio livello strike.
Da notare come la maxicedola sia particolarmente ricca, grazie al fatto che sia stata inserita la clausola Dividend Adjusted (che di fatto prevede un abbassamento/incremento delle barriere in considerazione dei dividendi effettivamente pagati rispetto a quelli stimati dal certificato  dal titolo sottostante.

Questa clausola permette di ottimizzare il rendimento a favore del risparmiatore che detiene il certificato) che premia il rendimento.

Un certificato di questo tipo è adatto a diversi utilizzi, infatti a maggio (nel caso in cui i titoli dovessero rimanere vicini al prezzo di strike) sarà in carico a 670 e in caso di autocall alla prima data utile offrirà un  rendimento del 35% in un anno, cose viste in passato solo con titoli di ben altra volatilità.

Un ulteriore possibilità di utilizzo è quello di sostituire certificati con sottostati scesi molto in quanto in caso di autocall permetterebbe un recupero della perdita incassata dal certificato venduto.


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